1. Nel 992 d.C. l’esploratore
Leif Eriksson partendo dalle basi vichinghe della Groenlandia
raggiunse – si ipotizza – il Canada e gli Stati Uniti
d’America.
2. Nel 1271 Marco Polo partì da Venezia con il
padre e lo zio alla volta della Cina: in quella terra avrebbe
trascorso metà della sua vita.
3. Nel 1725 il contrammiraglio Vitus
Bering, che era stato chiamato dalla sua Danimarca alla corte
dello zar di Russia Pietro il Grande, venne incaricato di disegnare
la mappa della Siberia. Impiegò sedici anni per attraversare
tutta quella regione ancora sconosciuta, per poi arrivare a quel
mare che porta il suo nome e scoprire l’Alaska. Sulla strada
del ritorno la sua nave fece naufragio nelle isole Aleutine. Pietro
il Grande morì lo stesso anno della partenza di Bering
e quest’ultimo non fece mai più ritorno in patria:
i suoi resti, insieme a quelli di un gruppo di marinai che lo
avevano seguito, furono trovati solo nel 1991 nelle isole Aleutine
da una spedizione russo-danese.
4. Nel 1803 il capitano Mariwether Lewis e il
capitano William Clark ricevettero dal presidente Thomas Jefferson
l’incarico di trovare una strada che unisse la costa dell’Atlantico
a quella del Pacifico. Partirono da St. Louis e dopo tre anni
giunsero alla costa statunitense del Pacifico, tracciando per
primi la via che collega i due oceani: il mitico passaggio a nord-ovest.
La loro impresa – saltare la circumnavigazione del continente
per raggiungere via terra la parte opposta – è considerata
ancor oggi la più importante scoperta geografica del Nord
America.
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