Giro del mondo in tanti giorni!
Un viaggio al ritroso nella storia
E allora io...
…al freddo e con il buio
Perchè soffrire?
Lettere da... intorno al mondo
Non è un viaggio, ma un’esigenza!
Il giorno in cui Vitus Bering sconfisse John Wayne
La caccia
L’estasi di un consumista e la sindrome dell’eschimese
La valigia
Ditemi a che ora tramonta il sole
8 x 5
Ma perchè lo sponsor?

8 x 5

Probabilmente Leif Eriksson prese con sé solo qualche bisaccia di monete d’oro, in quanto pensava che gli abitanti delle terre verso cui navigava sarebbero stati più interessati a barattare le loro pelli con quei tessuti di colore rosso che i suoi vichinghi avevano immagazzinato nelle “lunghe navi”.
Marco Polo narra che il padre e lo zio ricevettero per il viaggio di ritorno a Venezia dal “Grande Cane… una tavola d’oro, ove si contenea che gli messagi, in tutte parti ove andassero li fosse fatto ciò che bisognasse”: una specie di carta di credito dal fido illimitato, valida però solo nel territorio del regno del Gran Kan. Altrove perle e monete cucite nelle cinture e tra gli abiti permisero al giovane Marco, a “messer Matteo e a messer Nicolao” di commerciare e di provvedere alle loro necessità.
Nessuno sa dire quanto oro o argento portasse con sé Vitus Bering, ma come ogni spedizione dell’epoca, sicuramente un buon quantitativo caricato sui cavalli e sorvegliato giorno e notte.
Lewis e Clark riempirono alcune casse con un discreto numero di cianfrusaglie: specchi, stoffe colorate, coltelli, insomma tutto ciò che potesse essere oggetto di baratto con delle popolazioni primitive. Inoltre, l’abbondante selvaggina che incontrarono fu la principale fonte di autofinanziamento della spedizione: pelli e pellicce vennero scambiate per ottenere informazioni o per avere il libero accesso a territori inesplorati.
Nel mio viaggio porterò con me solo un pezzo di plastica, pochi centimetri esattamente 8 x 5: apparentemente meno preziosa della tavola d’oro del Gran Kan, ma dovunque la esibirò mi “sarà fatto tutto ciò di cui bisognerò”.
Non saranno necessarie lettere di credito, monete d’oro nascoste nella cintura e non dovrò andare a caccia di zibellini per assicurarmi il passaggio su una nave, mi basterà mostrare quel rettangolo di plastica: un breve controllo sui veloci e invisibili fili dell’etere e “dall’Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno” tutto sarà possibile.
Potrò acquistare il necessario e il superfluo, l’essenziale e il voluttuario senza dovermi spingere nei boschi a sistemare trappole o sobbarcarmi in estenuanti guardie alle casse colme di monete d’oro necessarie per il mio vivere.
La civiltà non sempre apporta dei vantaggi, come i più entusiasticamente sono portati a pensare, ma in questo caso non c’è altro da dire se non che “neanche il mago Merlino avrebbe saputo fare di meglio”.