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Giro del mondo in tanti giorni! |
Il prossimo gennaio inizierò “un giro
del mondo” - non è il primo e non ho in programma di
fermarmi. Questo viaggio però è diverso da quelli
fatti precedentemente, forse perché i viaggi sono come gli
amori: è solo l’ultimo quello più importante,
è solo l’ultimo quello che conta.
Proprio per questa presunta particolarità sono riuscito a
vincere una mia naturale ritrosia che nasce dal terrore di essere
“banale” e a raccontarlo anche “in rete”.
Nel suo - Giro del mondo in 80 giorni - Julius Verne fa spostare
i suoi eroi con ogni mezzo di trasporto, in una corsa contro il
tempo. Io invece non intendo correre, ma cercherò di muovermi
con ciò che la maggioranza degli abitanti di quella specifica
area usa per andare da un posto all’altro. Non voglio essere
divorato dall’ansia di arrivare, ma solo dalla quiete del
vedere, di cercare e di capire. Userò il treno, l’aereo,
la nave, il traghetto, il cargo rompighiaccio, il pullman, l’auto
e se sarà necessario anche la slitta.
Vedo questo mondo cambiare con una tale velocità da non dare
neanche il tempo di prendere appunti; vedo questo mondo correre
con i suoi abitanti che hanno perso il gusto di camminare e forse
hanno dimenticato come si fa a procedere lentamente verso le albe
e i tramonti.
Per motivi pratici avrò al polso un orologio, ma il mio tempo
sarà scandito dallo scivolare della sabbia di una clessidra.
Ed allora sarà semplicemente un “Giro del mondo in
… tanti giorni”. Quanti saranno? Non lo so e sinceramente
non mi interessa.
Francesco de Marzio
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