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Gunga e Din |
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Vancouver,
12 marzo 2007 |
Caro Din,
e così finalmente c’è l’ho fatta! Da
ieri sera ad ogni effetto con tutti i diritti e con tanti doveri
sono cittadino canadese.
La cerimonia di giuramento si è svolta nella palestra del
liceo superiore Principe Alberto giù nello West End: saremmo
stati si e no una cinquantina, per la maggior parte russi che
abbiamo cantato a squarciagola l’inno nazionale di fronte
alla bandiera di quello è ora il nostro paese. Il delegato
governativo ci ha tenuto un frettoloso discorso elencandoci per
lo più i doveri , tra cui il più odioso ossia quello
di pagare le tasse. I russi non hanno fatto altro che darsi di
gomito scambiandosi sorriseti e alzate di ciglio, poi quando sono
andato a cena con alcuni di loro per festeggiare la ricorrenza
mi hanno elencato una serie di complicatissime operazioni per
sfuggire al fisco.
...
Non so più che farmene delle tradizioni dal momento che
queste servivano solo a farmi rimanere in una condiziona dove
la sopravvivenza era già un successo. Barba, baffi e turbante
li ho lasciati nel Punjab e che se ne stiano pure lì, tra
una siccità ed un alluvione! Non ne sentirò certo
la mancanza.
...
Mi chiedi delle foto di Vancouver per fartela conoscere, ed allora
nel cd allegato ne troverai qualcuna e spero ti piacciano: ma
forse sono le stesse che potrai trovare in una qualsiasi agenzia
di viaggio, invece i visi delle persone, quei sorrisi, quella
disperazione, quegli sguardi assorti te li posso mandare solo
io. Ti prego di fare lo stesso so che sei un appassionato di fotografia
e sicuramente mi meraviglierai.
Fammi sapere di te, ti abbraccia tuo cugino
Gunga
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Seattle, 14
marzo 2007
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Caro Gunga,
non puoi immaginare quanto mi rallegri sapere che hai trovato
ciò che desideravi: mi conosci e ovviamente comprenderai
come poco di quello che hai scritto mi trovi d’accordo
...
Ieri era il mio giorno di riposo ed allora ho fatto una passeggiata
con la mia vecchia macchina fotografica (fatico sempre pìù
a trovare i rollini e penso che mi dovrò decidere a passare
a qualcosa di più moderno). Sono andato prima nella zona
residenziale di Magnolia ma non c’è stato nulla che
mi abbia colpito ed allora sono sceso giù verso il porto
per poi risalire passo dopo passo verso il centro. Nelle mie foto
c’è la vita di ogni giorno : due ragazzi , un vecchio
pensieroso, alcuni operai di un impresa edile in pausa pranzo,
un suonatore di strada ed altro ancora; in breve c’è
Seattle come io la vedo .
Abbi dei giorni sereni e qualcosa mi dice che ci incontreremo
presto
Un abbraccio tuo cugino
Din
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