Adorata e insopportabile
zia Nathalie,
Ti ho seguito sin in questi posti sperduti solo perché
mosso da un profondo affetto nei Tuoi confronti e non di certo
perché spinto, come alcuni vanno dicendo, dall’interesse
in quanto Tuo unico erede. Conosco le Tue stramberie e già
vedo il perfido sorriso del notaio Vatel quando mi annuncerà
che avrai lasciato a un qualche ente di beneficenza tutto il Tuo
patrimonio…
…
…
Ed ha proposito cosa faceva il giovane Tchaikovskiy da queste
parti? Ritengo che il padre debba essere stato qualche funzionario
governativo in disgrazia, infatti bisognava averla fatta proprio
grossa per essere spediti, ieri come oggi, in un posto come questo.
Sfido che è diventato un musicista: d’inverno il
freddo lo costringeva in casa, poi veniva il disgelo con le sue
strade inzaccherate, e a seguire l’estate con le sue micidiali
zanzare. Allora cosa può fare un ragazzo tappato tra quattro
mura con un pianoforte di fronte? Spesso il talento nasce per
la necessità di “sopravvivenza”, o
almeno per l’assenza di alternative…
…
…
Ritengo ci vorrà almeno una settimana di inteso vivere
tra i comfort parigini per farmi tornare il buon umore.
Comunque, Ti abbraccia il Tuo paziente nipote
Michael
P.S.
Non avertene a male se tornerò con un più veloce
aereo, sottraendomi così al “fascino”
della Transiberiana le cui famose carrozze ristorante tanto decantate
dagli operatori turistici, sono affollate quanto una camera mortuaria
di un lebbrosario israeliano a Ramallah.
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Adorato Misha,
fuori nevica e la magia di questo paesaggio è indescrivibile.
Ho passato tutta la giornata di ieri a girare come una sonnambula
incantata da strade, piazze, giardini le cui siepi sono momentaneamente
sostituite con fantasiose sculture in ghiaccio su cui ognuno fissa
in copeco a secondo dell’apprezzamento. Ho respirato l’aria
della…
…
…
Altra cosa negativa è la cucina: oramai non si trova più
nulla di quelli che erano i piatti di una volta, all’infuori
della lingua di bue salmistrata e questo è un vero peccato
perché l’identità di un popolo nasce nei mercati
e si storicizza nelle cucine, e non certo sui campi di battaglia
o all’ombra delle bandiere come qualche politicante vuol
far credere. Cosa sarebbe la grandeur francese senza il foie
gras o senza il camembert o peggio senza la sua
formidabile pasticceria? Nulla mio caro, proprio nulla. Ricorda
Misha che gli imperi e i regni cadono, ma il gulasch e la paella
gli sopravvivono.
Ora ti lascio,
…
Ti bacia e Ti benedice Tua
zia Natasha
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