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Il tappo di Bering |
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Anchorage, 25 febbraio
2007 |
Eccellenza,
da quella lontana mattina quando Lei, dopo essersi scosso educatamente
il mantello dalla neve è entrato nella cucina della mia
casa in campagna e sedendomi di fronte ha iniziato a raccontare
della sua vita, il pensiero di venire qui non mi ha lasciato un
solo momento…
…
Dopo essermene “andato in giro“ per tutta
la Russia da S, Pietroburgo a Petropavloslosk, la mia ambizione
di fare il suo identico percorso è andata ad incagliarsi
nelle secche delle cose impossibili. Così ho dovuto fare
un lungo e tortuoso giro (in aereo haimè) e l’emozione
di oggi è pari alla rabbia di ieri quando a Petropavlosk
dopo un testardo cercare, sono riuscito finalmente a trovare quella
striminzita colonna in bronzo eretta in suo onore “così
a tirar via” schiacciata tra uno stradone ed un museo di
Storia Naturale implacabilmente chiuso da tempo per non meglio
specificati “restauri”…
…
Ma purtroppo non vedo sciamani in giro altrimenti li avrei spesi
volentieri quei dollari per sentirmi raccontare una bella storia.
Ma pensandoci bene posso farne anche a meno ed allora:
“buongiorno Eccellenza Ammiraglio Vitus Bering momentaneamente
corvo, l’ho riconosciuta!“
…
La ringrazio per avermi portato qui e spero che in futuro mi onori
ancora della Sua presenza suggerendo nuove rotte, nuovi itinerari,
nuove strade però da percorrere a modo mio e cioè
senza l’ansia di arrivare e la fretta di ripartire
con sincera gratitudine
Francesco de Marzio
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Purgatorio dell’inutilità, 28 febbraio
2007
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Mio caro buon amico,
sono lusingato per la considerazione e l’attenzione che
hai per me (l’età ed il tempo mi autorizzano a darti
un più confidenziale “tu”), ma se
ben ricordi io ti avevo suggerito come data di partenza il 10
settembre, quando i venti freddi che scendono dal Polo non hanno
ancora gelato quello che giustamente definisci “il tappo
di Bering”, ma saresti stato fermato comunque dalla
mancanza di collegamenti…
…
Io sono l’esploratore che ha scoperto un passaggio dove
non si passa ed per questo che me ne dovrò stare qui nel
Purgatorio di coloro la cui ambizione è stata pari alla
inutilità della scoperta per chissà quanto tempo
ancora, aspettando un’ amnistia che ci viene sempre promessa
ma all’ultimo momento rinviata al secolo successivo …
Ti seguirò ancora per un tratto di strada poi me ne tornerò
nella mia isola a far compagnia al georgiano e all’armeno,
standomene con quei sedici uomini del mio equipaggio che non mi
hanno mai voluto abbandonare. Oramai incuranti del freddo parleremo
anche di te ma soprattutto lì ce ne staremo al riparo da
Cook, noioso come tanti pieno di se come molti.
Ti ringrazio ancora per la tua considerazione, augurandoti buon
viaggio spero di non vederti presto
Vitus Bering |
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