QUELLO CHE IO HO

Quando so di andar via dall’Italia per un tempo superiore ad una settimana, mano a mano che si avvicina la data della partenza mi sorprendo a pensare a tutto ciò che mi mancherà e che non potrò infilare nelle valigie, ma poi l’ebbrezza dell’andare disordinatamente senza una precisa meta prende il sopravvento e quello che ho viene dimenticato per far posto a quello che avrò. Questa volta, non l’ho mai fatto prima, ho deciso di confessare senza pudore  quel tantissimo  di cui dovrò fare a meno e di cui sono certo sentirò la mancanza.

Mi mancherà il quotidiano giocare a squash al Circolo Lanciani con i suoi interminabili pomeriggi ogni giorno  sempre troppo brevi,  con le liturgie a contorno fatte di pranzi il sabato, cene ”tra di noi” con le scuse più diverse o semplicemente senza alcuna lecita ragione se non il piacere dello stare insieme.

Ma cos’ è lo squash? E’ solo un gioco dove i due contendenti, ad ogni passo sempre più sudati, in un grande stanzone rincorrono una pallina; detto così può sembrare semplice e banale ma….. provateci!! Comunque se lo squash ha fama di essere praticato da “uomini duri” tra questi solo pochi riescono a sopravvivere allo “spogliatoio”, un luogo insidioso ma apparentemente innocuo, con le pareti  dai colori  stagionalmente mutevoli  ed  improbabili quanto quelli delle foglie del bosco del “Mago di Oz”. In questo ambiente il parlar di tutto è un credo e  non considerare serio nulla è un dogma.

Politica, calcio,cinema molte storie,tante leggende di vita vissuta ed esperienze “donchisciottesche" vengono raccontate nella più totale impudicizia e  vengono prese a calci con il collettivo sarcasmo che si meritano.

Poco spazio viene lasciato al dopopartita (… con le dovute eccezioni) e sul “ come si è vinto” o “ sul perché si è perso”, si preferisce il dotto commento di una partita di calcio e l’irriverente ecumenico sberleffo alla politica e ai suoi protagonisti.
La consorteria dei “tifosi della Roma” è (haimè)  numerosa quanto tecnicamente preparata, segue la “corporazione” dei commercialisti che si pone al riparo da qualsiasi influenza esterna con quel sempre sussurrato carbonaro “cripto linguaggio”.

E gli altri? Pensionati (pochi ma incontrastati  e arroganti narratori del “io mi ricordo che….”), commercianti, avvocati medici, liberi professionisti, manager,impiegati, cacciatori, studenti,  militari e ragazzi, tutti  entrano a gamba tesa su qualsiasi tematica,  uniti dalla dissacrante complicità del saper ridere; su cosa??? ma su tutto ovviamente!

Ho chiesto più volte a Chi nel passato si è contraddistinto in eventi miracolosi, principalmente nel settore della ristorazione e in quello medico ma anche in altro di cui ancor oggi tanto si parla, di tramutarmi in una mosca e così poter entrare svolazzando nello spogliatoio femminile e ascoltare indisturbato, ma sono ancora in attesa di una risposta ;a dire il vero mi ha proposto in alternativa  alla mosca un cane, ma dal momento che questo sarebbe per Lui la prima volta, che non me ne voglia ma non mi fido… non vorrei ritrovarmi “Carlo a vita”. Ed allora? Allora non mi resta che seguire il consiglio del mio amico George: …..” immagina” !!

Sentirò la mancanza del castagnaccio, della bistecca alla fiorentina, del gelato al cioccolato e pistacchio del ristorante Tullio circondato dall’amicizia e da altre incomparabili golose premure, frequentato con puntuale cadenza settimanale con la scusa di andare poi al cinema , sentirò la mancanza  della “mia Umbria” e dei “miei umbri , sentirò la mancanza del molto, del tanto e del tutto,  insomma  semplicemente ……….. di quello io ho

Arrivederci a tutti

 

 

 

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