Ringraziamenti

Al termine di uno spettacolo è sempre buona norma ringraziare il pubblico ma sopratutto chi, nascosto dietro le quinte, ha permesso che “si andasse in scena”.
Per prima cosa un grazie a tutti coloro che durante questi mesi mi hanno scritto e mi stanno scrivendo dalle più diverse parti del mondo, inviandomi consigli, suggerimenti o un semplice saluto: un sincero grazie per aver capito che ho inteso solo raccontare attraverso le immagini e gli scritti ciò che più mi colpiva, senza la presunzione dell’inedito o il desiderio di vendere la "ricetta del buon viaggiare".
Un grazie a mia moglie Marina che detesta i “grazie”: so che lei ha vissuto dei giorni tristi e attimi di preoccupazione ma dal momento che non è una donna qualunque li ha cacciati via, rinchiudendoli dove io non potessi sentire il loro strepitio. Suo è il merito se ho potuto percorrere il mio itinerario con tranquillità, suo è il merito se il mio viaggio da un percorso si è trasformato in una storia.
I miei figli Giulio e Stefania sono stati i miei più accaniti fans, in particolare Giulio che con intelligenza e caparbietà ha saputo spiegare, a quanti non capivano, lo spirito del mio viaggio, sottraendo tempo prezioso al suo lavoro e ai suoi interessi.
Grazie Giulio.
La calma di Alessandra che ha preso il mio sito “in corsa” gestendolo con la sua professionalità non urlata, con gusto e con la sua signorile sensibilità mi hanno meravigliato allora come oggi. I suoi consigli? Preziosi! I suoi pareri? Indispensabili! Il suo arrossire leggendo queste righe? Scontato!
Conosco Stefano e Gabriella da pochi anni ma la nostra, per quelle rare alchimie della vita, è diventata subito una amicizia solida capace di resistere anche a lunghi intervalli, un’amicizia che non ammette discussioni: loro hanno sempre creduto in me incoraggiandomi a dare visibilità ai miei interessi e con successo se ne sono fatti carico.
Catherine, che ha preso sulle sue spalle l’onere di tradurre i brani delle lettere e il dizionario, all’inizio è stata “solo” una collaboratrice necessaria ma, con il passare del tempo, il nostro rapporto si è fatto sempre più stretto e colloquiale: ora considero Catherine una mia amica. Non dimenticherò mai quella e- mail di poche righe che mi ha inviato quando ero a New York percependo un mio stato d’animo.
Ma girodelmondointantigiorni non è terminato, domani vi sarà una nuova rappresentazione con un’altra scenografia e nuovi attori saliranno sul palco, mentre l’oggi verrà ancora raccontato in modi diversi e più completi prima di venire archiviato tra i ricordi di una felice esperienza.

Francesco de Marzio