Grazie Barbara per la pazienza con cui mi hai seguito sin dal primo racconto che ti ho inviato in quel lontanissimo settembre 2008, ordinando virgole e punti e tant'altro ancora; oramai senza di te credo non sarei capace di scrivere una cartolina d'auguri.
Grazie Marta per essere riuscita a mettere insieme tanti pezzi di un disordinato mosaico fatto di appuntamenti, persone giuste al posto giusto e al momento giusto; grazie anche per quei caustici commenti con cui senza mezzi termini allontanavi quello che io ritenevo “ eccezionale”. Avevi ragione.
Chi avrà la fortuna di conoscere Barbara e Marta non si lasci ingannare da quello stesso spensierato sorriso; sono due adorabili, indispensabili ma inflessibili “fiori d'acciaio”.
Grazie Giorgio, non cesserai mai di stupirmi per la calma e la distrazione, solo apparente, con cui accogli migliaia di disordinate foto e poi come un prestigiatore tiri fuori dal computer il coniglio della foto giusta con il colore giusto, riuscendo a tramutare una pasticciata tavolozza in un ordinato percorso.
Grazie Francesco per non avermi lasciato solo in quelle avventure senza successo in una Milano torrida senza speranza e aver cacciato via la nostra delusione facendomi concentrare sulla tua disinvolta propensione a considerare i mutevoli colori dei semafori come un'insignificante bizzarria di poco conto.
Grazie Giuseppe, grazie Gianni: grazie per quelle vostre veloci ma indispensabili apparizioni con cui disincagliavate una riunione arenatasi sulle secche del dubbio. Conoscervi è stato un privilegio, frequentarvi mi riempie di orgoglio.
Grazie Alessandra, grazie Catherine: in quei giorni avete entrambe attraversato momenti tristi ma nonostante il velo del dolore non mi avete abbandonato e questo non lo dimenticherò mai.
Grazie Stefania, grazie Giulio. Voi, i miei figli, sapete il perché e non importa che lo sappiano anche altri.
Se dimenticassi Emilio e Ruggero sarei un superficiale, se dimenticassi Claudio Catalani sarei un imperdonabile distratto… ho molti difetti ma non questi. Grazie Emilio per avermi regalato il tuo tempo e condiviso i miei entusiasmi; grazie Ruggero per la tua disinvolta pazienza, grazie Claudio per la tua sempre sorridente curiosità.
Scrivere raccogliendo racconti e scattare fotografie strada facendo sono cose che tutti sanno fare ma tramutarle in un libro è una fantastica, indimenticabile, corale avventura che grazie al lavoro e all'impegno di tanti trasforma un semplice viaggio in……… “ Ad Ovest di St. Louis ”.
Francesco de Marzio